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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo TesiLe consulenze psichiatriche urgenti registrate al Pronto Soccorso degli ospedali generali di Modena nell’arco di un anno in concomitanza della pandemia da COVID-19: uno studio osservazionale
Cognome e NomePanico Sofia
Relatore(i)Di Lorenzo Rosaria, Dragone Diego, Farina Riccardo, Pinelli Margherita
Anno Accademico
Tipo tesiricerca

Riassunto

Introduzione: La pandemia da SARS-COV-2 ha causato un’emergenza di sanità pubblica con profonde conseguenze sulla salute fisica e mentale degli individui. Il pronto soccorso ha avuto un ruolo chiave nella gestione delle emergenze psichiatriche, gli infermieri sono stati i professionisti che per primi hanno fornito l’assistenza e le cure necessarie. Obiettivi: Analisi delle consulenze psichiatriche urgenti e delle caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti visitati in urgenza presso i Pronto Soccorso (PS) degli ospedali durante il periodo di pandemia per evidenziare le differenze qualitative e quantitative rispetto al periodo pre-Covid. Materiali e metodi: E’ stato effettuato uno studio di tipo osservazionale monocentrico in cui sono state analizzate le caratteristiche cliniche e organizzative delle consulenze in urgenza e dei pazienti maggiorenni che le hanno richieste presso i PS dell’OCSAE di Baggiovara e del Policlinico di Modena durante il periodo post-lockdown (dal 1-3-20 al 28-2-21) confrontato con il corrispettivo periodo pre-lockdown (dall’1-3-19 al 29-2-20). I dati sono stati analizzati statisticamente. Risultati: Nel periodo post-lockdown abbiamo osservato le seguenti differenze statisticamente significative rispetto al pre-lockdown: una diminuzione delle consulenze psichiatriche urgenti; un aumento delle diagnosi di aggressività eterodiretta e emergenza socio-ambientale; una prevalenza di pazienti provenienti da strutture psichiatriche e di pazienti potenzialmente precari economicamente, quali pensionati e disoccupati. Conclusioni: I nostri risultati evidenziano che, nell’attuale pandemia, la popolazione più a rischio è quella clinicamente e/o socialmente più vulnerabile e, al contempo, indicano come i servizi di emergenza-urgenza debbano essere flessibili nell’organizzare l’assistenza.