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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo TesiEmergenze-urgenze psichiatriche presso il Centro di Salute Mentale di Modena durante la pandemia COVID-19:studio osservazionale retrospettivo
Cognome e NomeElia Claudia
Relatore(i)Rosaria Di Lorenzo, Anna Cutinoa, Davide Bertani
Anno Accademico2020/21
Tipo tesiricerca

Riassunto

Introduzione: A partire da marzo 2020, l’intera popolazione si è trovata a dover far fronte al rischio biologico del SARS-CoV-2, responsabile della malattia respiratoria COVID-19 che ha causato più di quattro milioni morti. L’emergenza globale sanitaria ancora in corso ha portato ad una serie di problematiche non solo in ambito sanitario ma anche sociale, economico e politico. Scopo della ricerca: Rilevare i cambiamenti nelle emergenze-urgenze in ambito psichiatrico a livello del servizio psichiatrico territoriale durante il periodo di diffusione del coronavirus e delle relative misure di distanziamento sociale e di come i servizi psichiatrici si siano adoperati per far fronte alla pandemia. Materiali e metodi: Questo studio di tipo osservazionale retrospettivo ha raccolto i dati demografici e clinici dei pazienti che hanno effettuato accesso in regime di urgenza-emergenza presso il CSM dell’AUSL di Modena dal l’1-3-2020 a l’31-1-21, confrontandoli con gli 11 mesi del periodo pre-COVID19. I dati sono stati analizzati statisticamente. Risultati: Sono state analizzate 1162 nel periodo pre-COVID19 e 1214 nel periodo pandemico, richieste rispettivamente da 666 e 599 pazienti. Tra i due periodi sono state osservate le seguenti differenze statisticamente significative: un incremento delle consulenze urgenti espletate dai CSM, in particolare di quelle telefoniche; un aumento delle consulenze per pazienti già presi in carico presso i servizi territoriali e del numero di consulenze per paziente. Durante il periodo pandemico, l’esito della consulenza tende ad un maggiore invio a domicilio del paziente, evitando il ricovero. Conclusioni: I risultati di questo studio evidenziano che, in corso di pandemia, i pazienti più vulnerabili sul piano sociale e clinico sono quelli che hanno richiesto più attenzione da parte del servizio psichiatrico, che si è dovuto far carico di una aumentata richiesta di attività clinica, svolta in buona parte per via telematica.