Ti trovi qui: Home » Laurea

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

Stampa la pagina
Titolo Tesi L'infermiere e i social media: un nuovo metodo educativo per promuovere la vaccinazione contro il morbillo.
Cognome e NomeCaporale Claudia
Relatore(i)Laffi Patrizia, Cavani Daniela
Anno Accademico2019/20
Tipo tesicompilativa

Riassunto

Questo elaborato focalizza l’attenzione sul morbillo, il quale, nonostante sia una malattia totalmente prevenibile tramite un vaccino sicuro ed efficace, rappresenta ancora oggi una forte minaccia per il Sistema Sanitario in Italia proprio a causa del non raggiungimento della copertura vaccinale raccomandata dall’OMS, pari al 95% della popolazione. L’esitazione vaccinale, definita come “ritardo nell’accettazione o rifiuto della vaccinazione nonostante la disponibilità dei servizi vaccinali, influenzata da diversi fattori”, è un fenomeno ad oggi molto diffuso, a causa soprattutto dell’utilizzo da parte della popolazione dei social media. L’infermiere, per contrastare questo fenomeno, può sfruttare questi stessi canali per garantire che l’informazione sanitaria si diffonda ad un maggior numero di persone. Dopo aver ripercorso la storia delle vaccinazioni moderne e dei loro meccanismi d’azione, ci si è soffermati sugli aspetti clinici ed epidemiologici del morbillo e sulle strategie di eradicazione adottate dall’OMS nel corso degli anni. Si delineano poi il ruolo e le competenze infermieristiche nell’ambito dell’esitazione vaccinale. In seguito, attraverso la tassonomia NANDA-I, NOC e NIC, è stata attuata la pianificazione assistenziale rivolta ai genitori esitanti nel vaccinare i propri figli contro il morbillo. Proprio a partire da questo, è nata l’idea di progettare un intervento educativo denominato “@proteggimidalmorbillo”, utilizzando un profilo Instagram in cui vengono sfatati i miti più diffusi individuati tramite la revisione della letteratura con le relative correzioni, così da fornire informazioni scientificamente validate, ma con un linguaggio adatto al target individuato, ovvero le giovani mamme. La ricerca bibliografica è stata svolta consultando principalmente le banche dati, come CINAHL e PubMed, e i siti dell’OMS, del Ministero della Salute, dell’European Centre of Disease and Control e dell’Istituto Superiore di Sanità.