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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi La complessità assistenziale del paziente con disturbo borderline di personalità: il ruolo dell'infermiere nella prevenzione e gestione del rischio di suicidio
Cognome e NomeNanì Vittoria
Relatore(i)Bisi Antonella
Anno Accademico2019/20
Tipo tesicompilativa

Riassunto

In questo lavoro di tesi si è voluto analizzare il disturbo borderline di personalità e i rischi per la vita connessi al paziente che ne è affetto quindi, in particolare, il rischio di suicidio. Il paziente psichiatrico con suddetto disturbo, a causa delle esplosioni emotive e dell’aggressività che ne connotano il carattere è fortemente instabile e ricorre frequentemente ai servizi specialistici psichiatrici in preda a crisi suicidarie. Di conseguenza, diventa fondamentale l’approccio terapeutico dell’infermiere di salute mentale al fine di prevenire il rischio il più possibile e di gestire tali crisi attraverso interventi basati sulle evidenze scientifiche. Per la stesura della tesi si è svolta una revisione della letteratura scientifica tramite l’interrogazione di banche dati quali OneClick e PubMed. Duplice scopo di questa ricerca è, da un lato, capire quali siano gli strumenti di cui l’infermiere dispone al fine di prevenire il suicidio e quale sia il ruolo che egli ricopre per gestire tale rischio e garantire la sicurezza della vita; in secondo luogo, indagare l’efficacia dell’attuale formazione infermieristica relativamente all’ambito psichiatrico. E’ quindi emerso che vi sono degli strumenti validati a cui gli infermieri possono fare riferimento per assicurare un’assistenza personalizzata e che si sviluppi attorno ai bisogni del paziente, quali l’instaurazione di una relazione empatica fondata su un rapporto umano di fiducia e di ascolto attivo, il contratto terapeutico e lo sviluppo di piani di sicurezza per gestire le crisi. Inoltre, è emersa anche la necessità di ampliare le conoscenze infermieristiche attraverso lo sviluppo di nuove risorse quali la supervisione clinica e, inoltre, di affrontare i sentimenti negativi e di stigma che circondano il paziente con disturbo borderline di personalità e che non consentono un’assistenza ottimale priva di pregiudizi.