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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Ruolo dell'infermiere nella prevenzione della malnutrizione in assistiti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche: focus sulla dieta neutropenica 
Cognome e NomeButtitta Elisabetta
Relatore(i)Monti Cinzia, Mimmo Nicola
Anno Accademico2019/20
Tipo tesiricerca

Riassunto

Gli assistiti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sono particolarmente inclini a sviluppare malnutrizione. Essa ha un’eziologia multifattoriale e l’uso della dieta neutropenica sembra essere correlato a un peggiore stato nutrizionale. Inoltre, molti studi hanno riscontrato un rapporto tra malnutrizione ed esiti clinici sfavorevole in questa popolazione. 
L’obiettivo di questa tesi è l’individuazione dei punti deboli del processo nutrizionale attraverso la revisione di studi scientifici al fine di suggerire interventi che l’infermiere può attuare per prevenire la malnutrizione. In particolare il focus della tesi riguarda l’efficacia e l’applicabilità clinica della dieta neutropenica nei centri trapianto midollo poichè essa oltre che avere un impatto negativo sullo stato nutrizionale sembra condizionare in modo importante anche la qualità della vita degli assistiti. 
È stata effettuata una revisione della letteratura, mentre per indagare meglio le opinioni degli assistiti concernenti l’impatto della dieta neutropenica sulla qualità di vita è stato costruito e somministrato loro un questionario semi-strutturato. 
La revisione della letteratura ha mostrato che diversi studi hanno fallito nel mostrare l’efficacia della dieta neutropenica. I dati elaborati dal questionario hanno sottolineato che in generale gli assistiti si ritengono insoddisfatti relativamente alla qualità del cibo e che la dieta a bassa carica microbica peggiora le caratteristiche degli alimenti.
Alla luce delle limitazioni emerse sulla dieta neutropenica è possibile metterne in discussione l’utilizzo, mentre dovrebbe essere maggiormente diffusa l’adozione di pratiche di sicurezza alimentare al fine di migliorare la soddisfazione degli assistiti riguardo alla qualità del cibo e ridurre di conseguenza il rischio di malnutrizione.