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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Il ruolo dell'infermiere nell'assistenza al paziente con diagnosi psichiatrica a rischio di suicidio: il ruolo del "dolore mentale"
Cognome e NomeBarozzi Alice
Relatore(i)Ferrari Silvia
Anno Accademico2018/19
Tipo tesiricerca

Riassunto

Il Dolore Mentale (DM), in inglese psychache, è un termine di recente utilizzo definito da Shneidman come elemento chiave del suicidio. Dai casi di suicidio si evince che il DM influenza il nucleo più profondo dell’animo, minando i diversi aspetti dell’esistenza, al punto che questa risulta essere non più accettata nella sua attuale condizione. Scopo dello studio – Valutare la relazione tra i livelli di DM e storia di tentato suicidio, approfondendo inoltre il rapporto esistente tra gravità del DM e letalità del tentato suicidio, e l’associazione del DM ad altri costrutti correlati (disperazione, livello di depressione, ecc.). Materiali e metodi – Studio osservazionale trasversale multicentrico che confronta due gruppi di pazienti adulti affetti da patologia psichiatrica, ambulatoriali o ricoverati, distinti in base alla presenza (casi) o assenza (controlli) di una storia lifetime di tentati suicidi. Lo studio è il contributo per la sede di Modena ad un progetto multicentrico nazionale coordinato dall’Università La Sapienza di Roma (prof. Pompili). Risultati principali– Il campione studiato è costituito da 85 soggetti (45 casi e 40 controlli), in entrambi i gruppi era prevalente il sesso femminile, 60% nei casi e 72,5% nei controlli, l'età media era di 50.0 nei casi (DS 14.0) e di 47.5 nei controlli (DS 14.6). L'età di esordio dei disturbi prevalentemente diagnosticati (disturbi depressivi, DDP, disturbi psicotici, bipolari e di ansia), è risultata in media 33.9 anni per i casi (DS 17.0) e 30.8 anni per i controlli (DS 15.5). Conclusione – I risultati del presente studio confermano ciò che è riportato in letteratura. Il rischio di suicidio ha una natura multifattoriale e non può essere riconducibile ad un unico costrutto. Tuttavia, è evidente che il DM abbia un ruolo centrale nel determinare il rischio suicidario. Il presente studio ha quindi confermato l’importanza di indagare il DM nella valutazione del rischio di suicidio.