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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi L'uso della contenzione nell'ambito della salute mentale: il ruolo dell'infermiere prima e dopo la legge Basaglia
Cognome e NomeColazzo Annunziata
Relatore(i)Cottafavi Katiuscia
Anno Accademico2017/18
Tipo tesicompilativa

Riassunto

L’obiettivo dell'elaborato è la sensibilizzazione riguardo l'uso della contenzione fisica nell'ambito psichiatrico. Per contenzione fisica, anche detta coercizione fisica, si intende, in ambito medico e infermieristico, lo strumento che immobilizza parzialmente o totalmente una persona in cura, attraverso l’uso di cinghie, corpetti e altri mezzi più o meno sofisticati. Si pongono in essere le differenti modalità di ricorso a questi mezzi sui pazienti affetti da patologia mentale, nel periodo antecedente la Legge Basaglia (Legge n. 180/78) e il periodo del post riforma. La legge sopracitata riporta alla luce le problematiche della presa in carico del paziente nel luogo manicomiale, fino ad arrivare alla la chiusura dei manicomi e la nascita il Dipartimento di Salute Mentale (DSM), che porterà alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e all'apertura delle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS).
Al giorno d’oggi, con i cambiamenti apportati ai “luoghi di contenzione” si rivoluziona inevitabilmente anche la figura dell’infermiere psichiatrico, che passa dall’essere “custode dei matti” ad un punto di riferimento professionale.
Questa tesi, attraverso l'utilizzo della Tassonomia NANDA-I, NOC e NIC, propone una pianificazione assistenziale allo scopo di presentare degli interventi infermieristici atti a limitare l'uso improprio della coercizione fisica.