Ti trovi qui: Home » Laurea

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

Stampa la pagina
Titolo Tesi La Fatigue nella cronicità: gestione infermieristica attraverso l'utilizzo della tassonomia NANDA-I, NOC e NIC.
Cognome e NomeBorghi Beatrice
Relatore(i)Cornia Chiara
Anno Accademico2017/18
Tipo tesiricerca

Riassunto

Introduzione: In numerose patologie croniche, i pazienti definiscono la fatigue come uno dei sintomi più invalidanti a causa del suo impatto sulla qualità della vita e sulle attività quotidiane. Si stima che il 5-20% della popolazione che si rivolge alle cure primarie, lamenti uno stato di fatigue persistente maggiore di 6 mesi.
Metodo: È stata condotta una ricerca bibliografica di background attraverso la consultazione di cataloghi on line e delle principali banche dati di linee guida, a cui ha fatto seguito una ricerca di foreground in banche dati secondarie e primarie. Sono state utilizzate le seguenti parole chiave: “fatigue”, “chronic illness-related fatigue”, “nursing management”, “quality of life”,  combinate fra loro per formare differenti stringhe di ricerca. Dalla ricerca sono stati esclusi tutti i documenti non pertinenti, quelli non disponibili in full text e i documenti non in lingua inglese o italiana.
Obiettivo: L’obiettivo di questo elaborato è stato quello di approfondire il fenomeno della fatigue e, in particolare, la gestione infermieristica del paziente con fatigue nella cronicità attraverso l’utilizzo della tassonomia NNN.
Risultati: E’ stata fornita una visione globale del fenomeno e le sue principali caratteristiche. E’ stato individuato il corretto approccio al paziente, a partire dalla valutazione multidimensionale del fenomeno e proseguendo con un excursus sulle scale di valutazione maggiormente validate. Sono stati inoltre individuati diversi interventi: alcuni sono risultati fortemente efficaci, altri parzialmente efficaci e altri ancora non valutabili a causa degli studi numericamente limitati o poco attendibili.
Conclusioni: Il personale sanitario che lavora nella cronicità dovrebbe interessarsi e adoperarsi per sostenere i pazienti che presentano tale disturbo, attuando interventi di educazione e formazione, al fine di garantire una migliore qualità di vita del paziente e quando possibile l’autogestione della sintomatologia.