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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Percezione della morte: quanto può incidere la formazione post base - indagine sul vissuto degli infermieri
Cognome e NomeMausoli Camilla
Relatore(i)Monti Cinzia
Anno Accademico2016/17
Tipo tesicompilativa

Riassunto

Backgound: L’infermiere è la figura sanitaria maggiormente a contatto con il malato e i suoi familiari essendo presente in diversi contesti; l’assistenza richiesta è di tipo olistico e deve tener conto della persona nella sua totalità. In letteratura sono presenti studi che ritengono gli atteggiamenti degli infermieri verso la morte e il morire influenti sulla qualità delle cure che forniscono durante le fasi terminali della vita.
Scopo dello studio: La finalità dello studio è indagare gli atteggiamenti dell’infermiere a contatto con pazienti terminali, in particolare come si pone rispetto ad alcune situazioni assistenziali.
Materiali e metodi: Attraverso la ricerca nella banca dati PubMed è stato individuato il questionario Frommlet Attitudes Toward Care of The Dying – FATCOD, è stato somministrato a tutti gli infermieri dell’Hospice di Guastalla, del Distretto di Assistenza Domiciliare, della Lungodegenza e della Medicina Prima dell’ospedale Ramazzini di Carpi, dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie, nel periodo tra Maggio e Settembre. Per l’analisi dei dati è stato utilizzato Excel e l’aiuto di uno statistico.
Risultati: Analizzando i punteggi complessivi è emerso un atteggiamento mediamente positivo verso la cura e la morte dei pazienti terminali, tuttavia è possibile ipotizzare una maggiore propensione alla comunicazione da parte degli operatori dell’Hospice di Guastalla. È possibile supporre inoltre che esista una relazione statisticamente significativa dei risultati con l’età, il titolo di studio e la formazione ricevuta riguardo uno specifico ambito assistenziale.
Discussioni e conclusioni: I risultati suggeriscono la necessità di formazione. Buona parte del personale intervistato ha infatti dimostrato la mancanza di specifiche competenze in ambito di assistenza a pazienti terminali.
Essendo già presenti nella realtà dell’ospedale di Carpi percorsi formativi estesi a tutto il personale si ritiene opportuna una rivalutazione successiva.