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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Cure infermieristiche alla persona con infarto miocardico acuto: gestione dell’accesso vascolare arterioso  
Cognome e NomeManganelli Simona
Relatore(i)Rossi Rosario
Anno Accademico2015/16
Tipo tesicompilativa

Riassunto

L’infarto miocardico è la chiusura parziale o totale di un’arteria coronarica che comporta una necrosi del tessuto miocardico stesso. La necrosi è causata dallo squilibrio tra richiesta ed apporto effettivo di ossigeno. L’infarto miocardico acuto è una condizione clinica di importanza rilevante e rappresenta una delle prime cause di morte nel mondo occidentale. Il trattamento d’elezione è la PTCA (Percutaneuos Transluminal Coronary Angioplasty). Tale procedura comporta la disostruzione del vaso coronarico, mediante il posizionamento di uno stent od il gonfiaggio di un palloncino intra-coronarico, garantendo la ripresa del normale flusso sanguigno all’interno del tessuto miocardico. Gli accessi vascolari maggiormente utilizzati per la PTCA sono l’arteria radiale e l’arteria femorale. Ognuno di questi due siti presenta vantaggi e svantaggi sia per quanto riguarda il confort del paziente che per l’assistenza infermieristica. 
L’utilizzo dell’accesso radiale si è dimostrato ottimale nella riduzione delle complicanze nel migliorare i tempi di recupero dell’autonomia del paziente, nel ridurre i giorni di ricovero e nel diminuire il carico di lavoro degli infermieri. L’arteria femorale, invece, è un vaso di grosso calibro, e questo fa si che l’accesso femorale si dimostri preferenziale in caso di procedure complesse o complicate da eventi quali ad esempio lo shock cardiogeno, per il posizionamento di un contropulsatore aortico o anche nei semplici casi di ipotonicità dell’arteria radiale; ha inoltre il vantaggio di ridurre i tempi di esposizione alle radiazioni sia per gli operatori sanitari sia per il paziente stesso.
L’infermiere copre un ruolo fondamentale nel riconoscimento precoce della sintomatologia, nell’assistenza durante la PTCA, nel periodo di degenza e nell’educazione terapeutica post dimissione.