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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Dispositivi e criteri clinici di immobilizzazione
Cognome e NomeAscione Marcello
Relatore(i)Minozzi Cinzia
Anno Accademico2015/16
Tipo tesicompilativa

Riassunto

I traumi spinali al giorno d’oggi sono un problema sanitario molto importante, in quanto possono comportare gravi danni potenziali come lesioni midollari con esiti neurologici permanenti. Purtroppo attualmente non ci sono “cure” per questo tipo di lesioni, ma si può parlare solo di prevenzione delle lesioni secondarie in quanto un’adeguata gestione del soccorso durante la Golden Hour, può avere una grande influenza sugli esiti del paziente evitando i possibili rischi della così detta “patologia da trasporto”. L’immobilizzazione spinale viene applicata routinariamente come standard di cura per i pazienti traumatizzati, nonostante tale pratica sia sostenuta solo da evidenze di classe III, non essendo possibile effettuare studi clinici randomizzati caso controllo (RCT); per di più non manca una buona parte di evidenze che sottolineano alcuni possibili rischi legati all’uso dei dispositivi di immobilizzazione attualmente utilizzati. Visto la rilevanza di questa procedura nella nostra pratica clinica, ho deciso di effettuare in questo elaborato una revisione della letteratura, per individuare i potenziali rischi che questi dispositivi possono comportare. Sulla base di ciò ho riportato come alcuni studi inizino a proporre nuovi dispositivi, al fine di limitare i possibili rischi, migliorando la gestione e gli esiti del paziente traumatizzato. Infine in merito a quanto detto, è sorta una riflessione: perché non si possono utilizzare i criteri clinici impiegati (da protocollo) per gli esami diagnostici (NEXUS, CCR) come criteri per l’immobilizzazione? Considerando che qualora un paziente non necessiti di indagini diagnostiche non richiederebbe neanche l’immobilizzazione, quindi ciò dimostrerebbe come sia possibile utilizzarli anche come criteri di immobilizzazione sul luogo dell’evento, con lo scopo di limitare l’immobilizzazione inutile e i possibili rischi che comporta. Visto che fin quando non si effettueranno studi RCT tale pratica continuerà ad essere utilizzata.