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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Assistenza infermieristica nel bambino affetto da atresia esofagea: descrizione di un caso clinico
Cognome e NomeSpinella Simona
Relatore(i)Barbara Masoni
Anno Accademico2014/15
Tipo tesicompilativa

Riassunto

L’atresia esofagea (A.E.) è la più frequente delle malformazioni che interessano l’esofago e l’albero tracheobronchiale. L’incidenza della A.E. è circa 1 caso su ogni 3000-4500 nati ed è dovuta a un’incompleta differenziazione dell’intestino primitivo rispettivamente in esofago e trachea. Circa il 30% di casi si verifica in neonati prematuri e può associarsi ad altre malformazioni congenite che possono interessare vari apparati: cardiocircolatorio, intestinale, urinario, sistema nervoso centrale e scheletrico. La classificazione dell’A.E. prevede cinque diversi tipi che si differenziano per la presenza o meno della fistola tracheo-esofagea e per il punto in cui essa è collocata. La malformazione embrionale può essere sospettata tramite l’ecografia prenatale, ma nella maggior parte dei casi la diagnosi viene effettuata alla nascita sulla base di determinati segni clinici: presenza di abbondanti secrezioni salivari e mucose dalla bocca e dal naso, soffocamento al tentativo di alimentare il neonato, insufficienza respiratoria da lieve a moderata e incapacità di inserire un sondino oro-gastrico oltre 10 cm dal margine gengivale. La terapia chirurgica è il trattamento risolutivo per questa patologia, che varia in rapporto al tipo anatomico di malformazione. L’intervento chirurgico quasi mai riveste caratteristiche di emergenza bensì di urgenza e le complicanze a seguito dell’intervento possono essere precoci o tardive. Si tratta di una patologia ad alto impatto emotivo per la quale è necessario un adeguato supporto, attraverso la presa in carico del caso, da parte di un team multidisciplinare che si occupi anche dei bisogni psicologici della famiglia fornendo strumenti adatti a superare il lungo processo patologico. Viene inoltre illustrato attraverso la tassonomia NANDA-I, NIC e NOC il processo di assistenza infermieristica nella fase precedente e successiva all’intervento chirurgico.