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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Il follow-up di un gruppo di pazienti ricoverati per patologie alcool correlate in un reparto psichiatrico per acuti: analisi retrospettiva delle caratteristiche cliniche ed assistenziali
Cognome e NomeVignali Michela
Relatore(i)Di Lorenzo Rosaria, Pollutri Gabriella
Anno Accademico2013/14
Tipo tesiricerca

Riassunto

L'abuso alcoolico è un’ importante causa di morbilità e di mortalità in tutto il mondo occidentale. Dal database informatico del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’AZ.USL. di Modena, sono stati identificati retrospettivamente i pazienti con abuso/dipendenza da alcool che avevano effettuato almeno un ricovero dal 2005 al 2012. Dopo aver  verificato il follow-up di questi pazienti fino al 31-12-2014, abbiamo identificato il nostro campione tra quelli in carico al SPD (n=146), di cui abbiamo estrapolato alcune caratteristiche demografiche, cliniche ed assistenziali, che abbiamo analizzato statisticamente. Sono stati inoltre formulati i piani di assistenza infermieristica per le più frequenti patologiche alcool correlate. Dal nostro campione, costituito da un numero di uomini quasi doppio rispetto alle donne, sono emerse differenze significative legate al genere: l’età media degli uomini era inferiore a quella delle donne; quasi la metà degli uomini risultava essere single, mentre le donne erano più spesso separate o divorziate; gli uomini presentavano una più scarsa aderenza ai programmi terapeutico-riabilitativi e un’età media di presa in carico da parte dei servizi SDP e CSM significativamente inferiore rispetto alle donne. Un terzo del campione totale abusava anche di altre sostanze, in particolare oppiacei. Il 95% dei pazienti era in carico sia al SDP che al CSM, con la diagnosi psichiatrica prevalente di disturbo di personalità. L’età di presa in carico presso il SDP e il CSM era correlata con un coefficiente negativo, in modo statisticamente significativo, con l’abuso concomitante di altre sostanze, che era peraltro correlato con una maggiore durata dei programmi terapeutici. Dal nostro studio si evidenzia che la complessità dei disturbi alcool correlati richiedono una gestione multidisciplinare, in cui l’infermiere può svolgere una funzione di continuità terapeutica tra il paziente, la sua famiglia e gli altri professionisti sanitari.