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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi L'APPROCCIO RADIALE ANCILLARE NELLE PROCEDURE CARDIOVASCOLARI COMPLESSE: STUDIO RETROSPETTIVO MULTICENTRICO.
Cognome e NomeBoccaletti Roberto
Relatore(i)Ferri Paola, Miccoli Rosa
Anno Accademico2013/14
Tipo tesiricerca

Riassunto

L'obiettivo della ricerca era di studiare il ruolo di un approccio vascolare (secondario) per gli interventi percutanei coronarici, periferici e strutturali complessi. Sono stati inclusi tutti i pazienti che avevano subito i seguenti interventi percutanei e che richiedevano 2 approcci vascolari: CTO (occlusione coronarica totale) complessa o rivascolarizzazione del tronco principale (PCI), TAVI (impianto di valvola aortica transcatetere), protezione dei vasi viscerali durante la riparazione endovascolare di aneurisma, angioplastica complessa dell'arto inferiore.
Ai fini di questa analisi sono stati confrontati i risultati di quei pazienti che hanno ricevuto un approccio transradiale contro quelli che hanno ricevuto un approccio transfemorale/brachiale. Endpoints primari dello studio erano successo procedurale ed emorragia in ospedale  con BARC 3/5 di totale, superiori in quello transradiale (entrambi gli approcci primari e secondari).  Nello studio retrospettivo sono stati inclusi 867 pazienti, 419 trattati con approccio radiale destro/sinistro e 448 con approccio femorale/brachiale, di nove laboratori di emodinamica italiani ed uno olandese. I pazienti hanno subito i seguenti tipi di interventi: CTO coronario, altre PCI complesse, TAVI, EVAR/TEVAR.  Il successo procedurale è stato raggiunto nel 90% nel gruppo con accesso radiale e nel 92% con approccio transfemorale/brachiale.  
Nel gruppo transfemorale/brachiale, inoltre, è stato osservato un maggior calo dell'emoglobina ed una durata del soggiorno ospedaliero più lunga, mentre nell'uso dell’approccio transradiale  la quantità di mezzo di contrasto ed il tempo procedurale sono risultati significativamente più alti. 
In conclusione, l’ approccio  transradiale, riduce significativamente il rischio di importanti emorragie, senza compromettere il successo degli interventi percutanei coronarici, strutturali o periferici complessi.