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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Il dolore di chi non può comunicare: confronto tra le diverse scale di valutazione del dolore nel paziente con demenza.
Cognome e NomeZullino Simone
Relatore(i)Minozzi Cinzia
Anno Accademico2013/14
Tipo tesicompilativa

Riassunto

Lo scopo della tesi è quello di identificare ed analizzare le scale utilizzate per la valutazione del dolore nei pazienti affetti da demenza. E' stata condotta una revisione della letteratura sulle principali Banche Dati (Pubmed, Uptodate, Google). La demenza, è una patologia cronica che colpisce gli anziani, determinando  problemi fisici, psichici ma anche sociali. Gli anziani con deficit cognitivo hanno 1,5 di probabilità in più di non ricevere un trattamento rispetto a coloro che sono cognitivamente integri. Poiché una delle caratteristiche del paziente demente è quella di non esplicitare il proprio dolore, è necessario  che l'infermiere utilizzi scale all'avanguardia che attraverso la comunicazione non verbale, la mimica, le vocalizzazioni si accerti della presenza e dell'intensità del dolore provato. È importante che chi assiste un malato di demenza cerchi di capire se questa persona prova o meno dolore, perché spesso questo tipo di malati non sono in grado di riferirlo. Risulta chiaro che il momento della valutazione richiede all’infermiere competenze tecniche (scelta dello strumento di valutazione), abilità relazionali (capacità di spiegare lo strumento ed istruire la persona assistita); capacità di ascolto attivo (fiducia nel racconto della persona); capacità di attenta osservazione per rilevare il dolore nelle persone non in grado di comunicare. In questultimo decennio sono state sviluppate e studiate numerose scale osservazionali al fine di rilevare il dolore nei pazienti dementi ovviando le difficoltà di comunicazione. Il razionale di questi strumenti è basato sulla considerazione che il dolore si manifesti anche attraverso comportamenti e segni non verbali, spesso aspecifici rispetto alla nostra rete coerente di rimandi (ad esempio: agitazione, irrequietezza, lamenti, pianto, grida, affaccendamento, insonnia).