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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Analisi retrospettiva degli incidenti a rischio biologico dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Modena nel biennio 2012 - 2014.
Cognome e NomeRaucci Rossella
Relatore(i)Mussini Cristina
Anno Accademico2013/14
Tipo tesiricerca

Riassunto

Lo scopo primario di questa tesi di laurea è quello di individuare le cause più frequenti di infortuni a rischio biologico e mostrare come questi potrebbero essere arginati.
La ricerca, svolta sull’ Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena nel biennio 2012/2013, consta di 270 casi suddivisi in 185 infortuni percutanei e 85 mucocutanei.
Nell’analisi svolta le variabili prese in esame sono state le più svariate, dalla qualifica professionale all’anzianità di servizio, dagli orari di lavoro alla parte infortunata, dall’agente contaminante ai metodi di lavaggio; in particolare ci si è chiesti in quali di queste circostanze, utilizzando i DPI, impiegando i nuovi dispositivi con caratteristiche di sicurezza e applicando le corrette procedure, si sarebbero potuti evitare o ridurre i danni provocati agli operatori. 
In definitiva sembra che molti degli infortuni siano dovuti all’errore umano, causato dalla stanchezza o dalla distrazione dell’operatore, oppure da fattori imprevedibili dovuti al caso;  il resto degli infortuni, invece, è causato dalla scorretta applicazione delle procedure, dovuta alla inadeguatezza della formazione sulle modalità migliori per prevenire un’incidente a rischio biologico e sulle azioni da compiere nell’immediato post – esposizione, oppure al mancato utilizzo dei nuovi dispositivi con caratteristiche di sicurezza; questi ultimi sono, purtroppo, disponibili solo in pochi reparti del Policlinico.
Si è visto che 95 infortuni su 270 sarebbero stati evitati o non avrebbero prodotto le stesse conseguenze per l’operatore se questi avesse avuto a disposizione i dispositivi di sicurezza o fosse stato adeguatamente formato sulla prevenzione e sulla gestione degli infortuni a rischio biologico.
A fronte di queste evidenze, l’utilizzo di detti dispositivi dovrebbe essere implementato in tutti i contesti ospedalieri ed ogni operatore sanitario dovrebbe essere istruito ed incentivato ad un suo corretto e scrupoloso utilizzo.