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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Infermieristica nelle cure palliative: lo shiatsu e il tocco nel processo di nursing.
Cognome e NomeGiovannini Gabriella
Relatore(i)Gelati Luca, Turrini Chiara
Anno Accademico2012/13
Tipo tesicompilativa

Riassunto

Questa tesi nasce dal mio interesse verso lo shiatsu, che studio da tre anni e dal bisogno dei pazienti terminali, di cure “umanizzate”. Ho voluto ricercare: le competenze richieste all’infermiere nell’ambito delle cure palliative, le possibilità di crescita professionale e i risultati dei trattamenti shiatsu sui malati oncologi italiani. Il lavoro di approfondimento è impostato in tre parti: la prima di ricerca delle normative in merito alle cure palliative e all’infermieristica; la seconda di presentazione dello shiatsu e la terza di ricerca di materiale per scoprirne gli effetti sui malati. Il primo capitolo della tesi argomenta l’importanza delle cure palliative, come risposta al dolore totale e termina con le date che hanno segnato dei traguardi: Il 15 marzo 2010, con la legge n°38, che garantisce l’accesso alle cure e alla terapia del dolore; il 7 febbraio 2013, in cui le cure palliative diventano una disciplina; il 19 aprile 2013 con la pubblicazione del Core Curriculum infermieristico. Il secondo capitolo presenta il modello olistico di cura; parlando di medicine complementari, arriva al massaggio e al tocco come cure per modulare le energie del corpo. Questo modo di curare  porta all’importanza del contatto fisico e allo shiatsu. Nel terzo capitolo è definito lo shiatsu, sottolineando che è soprattutto contatto. Contatto inteso come comunicazione, presenza, attenzione. Nel quarto capitolo vengono descritti a livello qualitativo e quantitativo,  gli studi di Milano e Roma. La conclusione, è che si apre all’infermieristica la possibilità di allargare le proprie conoscenze e abilità attraverso le  terapie complementari; e  che lo shiatsu, riduce i sintomi, migliorando la qualità di vita del paziente e aiuta l’operatore a stabilire una relazione empatica e a superare la frustrazione per l’incapacità di lenire le sofferenze del malato. Nel panorama sanitario italiano però, l’assistenza psicologica ai malati tumorali è ancora una realtà che fatica a farsi strada.