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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Cure palliative e terapia di supporto nella insufficienza renale cronica avanzata
Cognome e NomeMagnoni Alessandro
Relatore(i)Cappelli Gianni
Anno Accademico2012/13
Tipo tesicompilativa

Riassunto

La popolazione anziane a cui viene diagnosticata una insufficienza renale cronica è in continua crescita. Molti presentano multiple comorbilità, ed in particolare quelli con patologia renale allo stadio avanzato (ESRD) hanno una mortalità e una morbilità significativamente alte, che influenzano sia la loro aspettativa di vita, che la decisione se intraprendere o meno la terapia di sostituzione renale. 
Questi pazienti presentano necessità di cure palliative e di sostegno ampie ed uniche, e spesso per anni prima che sopraggiunga la morte. Ciò nonostante, la maggior parte di questi pazienti muore senza avere accesso ai servizi di cure palliative. Gli alti tassi di mortalità, insieme al significativo carico di sintomi sia fisici che psicosociali e spirituali, e la decisione sempre più frequente per questi pazienti di interrompere o abbandonare la dialisi, sottolineano l’importanza di integrare le cure palliative nella gestione globale del paziente con ESRD. 
Le componenti delle cure palliative nell’ESRD includono la gestione del dolore e dei sintomi, la pianificazione avanzate delle cure, il sostegno psicosociale e spirituale, e altri aspetti etici. 
Pur potendo la dialisi offrire una maggior qualità e quantità di vita in generale se confrontata con una gestione conservativa, ciò non è sempre vero, soprattutto per pazienti anziani con multiple comorbilità. Infatti molti di questi pazienti hanno una cattiva prognosi una volta che iniziano la dialisi, mentre una gestione conservativa o una dieta ipoproteica sarebbero meno deleterie. Per di più, tra i pazienti dializzati, quelli anziani sono quelli che riportano i più alti tassi di ospedalizzazione e complicazioni a causa della dialisi, rispetto alle altre fasce di età. 
Quando si opti per la soluzione “no dialisi”, è richiesta una attiva gestione della patologia renale e sono necessarie cure di fine vita attive, un approccio che richiede una devota attenzione a paziente e famiglia, e un approccio multidisciplinare.