CONTENUTO: Dopo aver esposto brevemente il tema dell’ospedalizzazione del bambino e degli effetti che quest’ultima può avere sul piccolo utente e sul suo nucleo familiare, si è voluto indagare quanto le diverse tecniche utilizzate dai professionisti sanitari possano essere di supporto al fine di ridurre l’ansia del bambino nel periodo che va dall’accettazione in reparto fino alle dimissioni dopo l’intervento chirurgico.
METODO: La ricerca è stata effettuata prendendo in esame articoli scientifici e libri, aventi come argomento il tema dell’accoglienza del bambino in ospedale e l’analisi delle varie tecniche non farmacologiche di distrazione utilizzate dal personale ospedaliero .
Si è proceduto analizzando le singole tecniche di distrazione ( nello specifico : clown therapy, play therapy e art therapy ) al fine di dimostrarne l’ effettiva validità nel ridurre l’ansia da ospedalizzazione del piccolo utente .
CONCLUSIONI: Analizzando le diverse fonti, è emerso come le tecniche di distrazione non farmacologiche, soprattutto se utilizzate con i bambini di età inferiore ai 10 anni, possano essere di supporto nel far capire loro il perché dell’ospedalizzazione e dell’intervento chirurgico.
Ci sono, però, ancora molti professionisti sanitari che preferiscono utilizzare per lo più metodi farmacologici al fine di alleviare l’ansia del giovane paziente; i motivi di tali scelte sono da imputare ad una mancata formazione, all’inadeguatezza degli ambienti operatori o semplicemente ad una certa diffidenza nei confronti di queste nuove tecniche.
In futuro si auspica che queste tecniche siano promosse ed utilizzate da parte di tutti i professionisti sanitari, al fine di avere un paziente informato, con un livello gestibile di ansia e che sappia esattamente a cosa sta andando incontro, nonostante la giovane età.
