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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi La voce dei familiari nella sala d’attesa di Terapia Intensiva: revisione della letteratura
Cognome e NomeGiovanardi Christian
Relatore(i)Scacchetti Daniela
Anno Accademico2012/13
Tipo tesicompilativa

Riassunto

Scopo: la tesi descrive l’attesa dei parenti dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva indagando in letteratura quali sono i loro principali stati d’animo e bisogni, le peculiarità della loro relazione con l’infermiere e l’importanza del counseling infermieristico ed infine enunciando le principali diagnosi infermieristiche pertinenti. 
Metodologia: la ricerca delle fonti è stata eseguita in PubMed, includendo gli articoli pubblicati in lingua inglese e italiana, pubblicati fino all’anno 2012. 
Risultati: dalla revisione della letteratura è emerso che il concetto di attesa è un evento che crea incertezza, stress, frustrazione. Gli stati d’animo predominanti sono la sensazione di sentirsi impotenti, l’incertezza, l’ansia, la paura, il senso di colpa. Riguardo ai bisogni dei parenti, gli infermieri hanno riportato la necessità di soddisfare i bisogni cognitivi piuttosto che quelli psicologici e fisici. Per i parenti invece i bisogni prioritari segnalati sono stati la celerità nel ricevere informazioni chiare e sincere e la necessità di stare vicini ai propri cari durante il ricovero. È emerso che una figura fondamentale di riferimento è quella dell’infermiere: il tipo di assistenza infermieristica pertanto non è più centrata soltanto sul paziente ma allargata alla sua famiglia. Lo scopo del counseling infermieristico è quello in particolare di fornire chiarificazioni sui parametri vitali o sugli strumenti che circondano il paziente. Le diagnosi infermieristiche analizzate sono state: processi famigliari interrotti e tensione nel ruolo di caregiver. 
Rilevanza per la pratica e la ricerca: la ricerca e i progetti di miglioramento futuri potrebbero indagare ad esempio quali mezzi di diffusione delle informazioni sarebbero maggiormente graditi da parenti ed amici del ricoverato, elaborare materiale divulgativo sulle attività di reparto, sullo staff e sui macchinari utilizzati, incentivare la formazione dell’equipe di Terapia Intensiva sul counseling ai familiari.