La mia tesi di laurea pone al centro dell’attenzione la relazione tra infermiere e paziente psichiatrico perché, più debole dal punto di vista psicologico, necessita di più attenzioni e cure.
L’infermiere non deve mai dimenticare che al centro della sua vita lavorativa deve esserci il paziente e per questo motivo non bisogna solo considerare le sue capacità tecniche, ma soprattutto le doti umane che deve trasmettere al paziente stesso. Le qualità dell’infermiere ideale dovranno quindi essere: empatia, che significa allargare le proprie esperienze rendendole capaci di accogliere il dolore e la gioia altrui; ascolto, un tipo di ascolto particolarmente attivo per sostenere il paziente; relazione d’aiuto, tipo di relazione in cui almeno uno dei due protagonisti promuove nell’altro il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato; umanità, ossia la capacità di entrare in sintonia con l’altro, di mettersi nei suoi panni.
Tutte queste caratteristiche sono fondamentali per la guarigione del paziente perchè la loro sofferenza non è tanto nella malattia in sé ma dipende soprattutto dal tipo di “risposta” che ricevono dall’infermiere.