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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Corso di laurea in infermieristica - Sede di Modena

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Titolo Tesi Analisi dell'utilizzo delle Cure Complementari nell'ADI di Modena
Cognome e NomeCella Alessia
Relatore(i)Lami Nadia
Anno Accademico2012/13
Tipo tesiricerca

Riassunto

OBIETTIVO. L'analisi condotta ha l'intento di verificare se tra gli assistiti dell'ADI di Modena l'utilizzo delle Cure Complementari (CAM) si affianca ai trattamenti della medicina ufficiale. 
 
METODO. Vengono scelte come campione d'indagine tutte le persone con un'assistenza di terzo livello che necessitano di interventi con due o più visite settimanali. Il campione è costituito da 35 persone, in parte seguite dal NODO e in parte dall'ADI III.
Sono state lette e riportate tutte le cartelle infermieristiche del periodo compreso fra 10/12/2012 e il 06/02/2013, ricercando informazioni riguardo l'utilizzo delle CAM.
 
RISULTATI. Il campione è suddiviso in: 23 persone di sesso maschile(65,71%), 12 di sesso femminile(34,29%); 30 persone assistite dal NODO(85,71%) e 5 dall'ADI III (14,29%).
Dall'analisi è risultato che nessun assistito sia dal NODO che dall'ADI III effettua o ha effettuato terapie complementari.
 
CONCLUSIONI. Le CAM non fanno ancora parte degli interventi utilizzati nella pratica quotidiana nell’assistenza  per due motivi fondamentali: il primo è la scarsa conoscenza da parte dell’utenza che non ha compreso appieno il significato delle CAM. Il secondo lo si deve agli stessi professionisti sanitari che non hanno ancora introdotto tali terapie nel loro campo di conoscenze.
La ricerca verso le CAM è tutta da costruire e non aiuta il fatto che molte di queste tecniche siano poco indagabili con studi di trial randomizzati controllati. 
Le CAM prendono in considerazione una visione olistica difficile da paragonare e da mettere a confronto, ma non per questo riducono la propria valenza curativa.
Il numero crescente di popolazione che si approccia alle CAM in maniera spesso autonoma è indicatore che dall’utenza c’è già una forte recettività a sperimentare queste “nuove” terapie.
La sfida ora passa ai professionisti sanitari ad accogliere tale richiesta e ad acquisire competenze nelle CAM affinchè l'assistenza diventi più elevata e completa possibile.